Napoli diventa “capitale” dell’Unesco dal 26 al 29 novembre 2023, quando ospiterà la “Naples Conference on culture heritage in the 21st Century”. La conferenza dell’Unesco, organizzata in collaborazione con il Ministero Italiano della Cultura, il Ministero degli Affari Esteri e il Comune di Napoli, per la ricorrenza del cinquantennale della Convenzione per la protezione del patrimonio mondiale culturale e naturale (1972) e del ventennale della Convenzione per la Salvaguardia del patrimonio culturale immateriale (2003), adottata dalla Conferenza Generale dell’Unesco.
All’evento di livello internazionale parteciperanno i delegati di tutti i 194 Stati firmatari delle due convenzioni. Il Comune predisporrà un apposito piano traffico. Una grande vetrina per le bellezze del territorio. Napoli è considerata una delle città più belle del mondo.
Dal 1995 il suo centro storico è stato dichiarato dall’Unesco patrimonio mondiale dell’Umanità, con la seguente motivazione: “Napoli è una delle città più antiche d’Europa, il cui tessuto urbano contemporaneo preserva gli elementi della sua lunga e importante storia”.
E il 7 dicembre 2017 “l’Arte tradizionale del pizzaiuolo napoletano” è stata riconosciuta come patrimonio immateriale dell’umanità dell’Unesco.
Consortaxi Napoli 081.22.22 è orgogliosa di poter lavorare in una città bella come Napoli.
Napoli, 3 millenni di storia e cultura
Gli antichi Greci nell’VIII secolo a.C. scelsero questi lidi come patria, fondandovi la colonia di Partenope, sedotti dallo spettacolo naturalistico del mare del Golfo, incorniciato dal Vesuvio e dalle isole di Capri, Ischia e Procida. Rifondata come Neapolis poi nel V secolo a.C.
Oggi la città millenaria rivive tra i vicoli ricchi di fantastici scorci che trasudano storie e culture diverse e stratificate. L’atmosfera magica dei Decumani rievoca le memorie della città greco-romana, che si intravedono nelle colonne e nelle statue oggi assorbite tra palazzi e chiese. I vicoli nel corso dei secoli si sono popolati delle botteghe artigiane dei presepiai di San Gregorio Armeno e delle rinomate pizzerie che sfornano la tradizionale pizza napoletana.
Il suo panorama è caratterizzato da monumenti maestosi e spettacolari, come il Castel dell’Ovo, il Maschio Angioino, la Certosa di San Martino, il Palazzo Reale, la Reggia di Capodimonte, mentre panorami mozzafiato si godono dal promontorio di Posillipo e dai belvedere del Vomero.
Napoli oggi è una città che offre a chi la visita meraviglie uniche, tesori inestimabili come quelli esposti nei suoi musei (il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, che vanta la collezione di arte greco-romana più estesa al mondo, la pinacoteca del Museo di Capodimonte, Villa Pignatelli, solo per citarne alcuni), buon cibo, divertimenti e una ricca vita notturna.
“Naples Conference on culture heritage in the 21st Century”
Una ricchezza riconosciuta a livello internazionale che anche l’Unesco ha voluto celebrare, scegliendo proprio Napoli per questo importante evento internazionale “Conference on culture heritage in the 21st Century”. L’Assemblea Generale dell’Unesco degli stati aderenti alla Convenzione sul Patrimonio Culturale nel 2021, con la risoluzione 23 GA, ha invitato l’Italia ad ospitare un evento in collaborazione con l’Unesco per celebrare gli anniversari delle due Convenzioni. Il Ministero della Cultura ha proposto proprio Napoli per ospitare la Conferenza. Il capoluogo campano ha battuto Firenze sul filo del rasoio.
Per quattro giorni, dal 26 al 29 novembre prossimo, Napoli sarà “capitale” dell’Unesco. In città sono attesi centinaia di delegati da tutti i Paesi del mondo. Ci saranno 7 sessioni, dove si parlerà anche di cambiamenti climatici e di geopolitica. Ma i punti cardine saranno le due Convenzioni dell’Unesco:
La Convenzione per la protezione del patrimonio mondiale culturale e naturale è stata adottata dall’Unesco nel 1972 ed è il primo accordo internazionale a sancire l’esistenza di un patrimonio mondiale che trascende i confini degli Stati e va tutelato per il suo “eccezionale valore universale”. Il documento è servito a sensibilizzare la comunità internazionale a cooperare per garantire la conservazione dei beni nell’interesse dell’umanità.
La seconda Convenzione per la Salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, adottata nel 2003, ha sancito, invece, la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, come espressione della diversità culturale, delle tradizioni ed espressioni orali, di tutti i beni intangibili che rappresentano l’espressione di gruppi o comunità.